Specie più diffuse in italia
Il re dei tartufi è il Tartufo Bianco Pregiato (Tuber Magnatum Pico) di forma più o meno irregolare, quasi lobata, di color cenerognolo gialliccio o lutaceo, liscio alla superficie con la gleba rosea o rossastro-fuliginea screziata di bianco. La raccolta nell’Appennino Emiliano si svolge nel periodo che va da settembre-ottobre alla fine di dicembre.
Ad esso assomiglia il Tartufo Bianchetto (Tuber Borchii vitt.)generalmente più piccolo e più regolare del precedente, di colore più pallido e meno pregiato.
Fra i tartufi neri, che appartengono a parecchie specie non molto differenti l’una dall’altra, il primo posto è tenuto dal Tartufo Nero Pregiato (Tuber Melanosporum). Anch’esso di forma più o meno regolare, con la superficie tutta coperta di verruche poliedriche salienti nerastre, spesso macchiato di color rugginoso con carne bruno-rossastra venata di bianco, di profumo piccante che persiste anche nel fungo secco.
Simile ad esso è il Tartufo Nero Estivo (Tuber Aestivum vitt.). In questo il peridio presenta un colore nero, con verruche sporgenti, di grosse dimensioni, che lo rendono tipico. La gleba è di colore nocciola con numerose venature biancastre, più o meno sottili.
La nostra provincia è ricca di tartufo, si raccoglie regolarmente il Tartufo Bianco Pregiato, il tartufo Nero Estivo, l’Uncinato e anche il Nero di Norcia, soprattutto nella zona collinare.
I centri più importanti sono: Scandiano, Viano, Toano, Castelnovo ne’ Monti, Quattro Castella e Canossa. In pianura il primato spetta a Guastalla dove si raccolgono i Tartufi Bianchi nei pioppeti lungo i fiumi, lungo i canali ed i corsi d’acqua.
Altri Tartufi meno noti: Tartufo nero liscio (Tuber Macrosporum), Tartufo Uncinato (Tuber Uncinatum), Tartufo nero ordinario (Tuber Mesentericum), Tartufo nero d’inverno (Tuber Brumale), Tartufo Moscato (Tuber Brumale Moschatum de Ferry)